Biografia

Qualcosa su di lui

Carlo Moreschi

il nonno

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Carlo Moreschi

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Roma 3 maggio 1932 | Roma 28 aprile 1980

Carlo Quattrucci nasce a Roma il 3 maggio del 1932 da Silvia Moreschi e Leonardo Quattrucci.
Ha frequentato il Liceo Scientifico e la Scuola di Nudo presso l’Accademia di Francia.
Nel 1960 partecipa alla “Antologia della giovane pittura italiana” organizzata da Dario Micacchi.
Nel 1961 fonda, assieme ad altri giovani pittori il gruppo Libertà-Realtà (Marcello Confetti, Paolo Ganna, Piero Guccione, Gino Guida, Pino Reggiani, Aldo Turchiaro e Pasquale Verrusio) con dichiarazione d’intenti politici e sociali.
Nel 1965 si reca in Messico per collaborare con l’équipe di David Alfaro Siqueiros all’attuazione di vari murales (a Città del Messico “Poliforum di Manuel Suares” , “Castillo de Chapultepec” e “Palacio de la ex Aduana”). L’amicizia con David e Angelica Siqueiros segna l’inizio del suo interesse e della sua presenza nella cultura di lingua spagnola. La sterminata natura messicana gli dà un nuovo senso spaziale cosmico; compare il motivo del grande albero quale metafora di vita e poi, disseccandosi, di morte.
Nel 1966 conosce a Roma Rafael Alberti e Maria Teresa Leon e da questo incontro nasce una profonda amicizia che accrescerà il suo amore per la Spagna; paese che conosceva già attraverso la letteratura, l’arte e la storia antica e contemporanea.
Nel 1975 soggiorna a Barcellona. Nel 1976 è a Mosca dove s’interessa al “Costruttivismo” immaginando, al rientro, due serie di dipinti. Vive memorie goyesche, la teatralità della corrida, riscopre la magia gioiosa dell’avanguardia russa arrivando ad uno stile personalissimo definito da Renzo Vespignani “incollocabile nel casellario critico” dell’epoca.
Nel 1977/1978 vive alternativamente in Spagna e in Italia e, nel suo studio di Trastevere, si dedica alla pittura, alle incisioni, alla decorazione ceramica, alle vetrate piombate e alla scultura.
Verrà definito da Rafael Alberti “pittore universale trasteverino”.
Muore a Roma, a soli 47 anni, il 28 aprile del 1980.

Carlo Moreschi | il nonno

Carlo Moreschi

Cermenate 28 febbraio 1876 | Pavia 24 maggio 1921

Carlo Moreschi nasce a Cermenate, in provincia di Como, il 28 febbraio 1876, da Nicola e da Luigia dei marchesi Gaggi-Cocquio.
Nel 1894 s’iscrive alla facoltà di medicina di Pavia.
Dopo la laurea, conseguita nel 1900, diventa assistente alla cattedra di patologia medica dimostrativa nell’istituto diretto da Luigi Devoto, compiendo numerosi studi di carattere clinico. Insieme a lui fonda, nel 1901, la rivista Il Lavoro.
Nel 1904 si reca in Germania per perfezionarsi nell’istituto d’igiene di Konigsberg.
Nel 1906 consegue l’abilitazione alla libera docenza in patologia medica dimostrativa all’Università di Pavia. In questo periodo si fidanza con una giovane berlinese, Charlotte Muhsam, che sposa nel 1909 e dalla quale avrà due figlie (Silvia, mamma di Carlo e Elsa).
Durante gli anni trascorsi in Germania l’attenzione di Moreschi si concenta soprattutto sull’immunologia.
Nell’estate del 1907 pubblica uno studio che precedette le ricerche di Robin Coombs sulla agglutinazione dei globuli rossi. Lo stesso Coombs, nel 1945, avrebbe ricordato le ricerche di Moreschi e il test dell’antiemoglobina avrebbe quindi assunto il nome di test di Moreschi Coombs.
I lavori di Moreschi, inoltre, precorsero gli studi che portarono August von Wassermann alla sierodiagnosi della sifilide.
Tra il 1909 e il 1910, con Devoto, compiono studi sulla patogenesi della febbre.
Presta servizio come medico militare, durante la prima guerra mondiale, compiendo ricerche sull’ittero causato dalla spirocheta che colpiva i soldati.
Nel 1916 è incaricato a Sassari dell’insegnamento della clinica e patologia medica e nel 1920 ottiene la cattedra di clinica medica a Messina.
Nel 1921, mentre si trova a Pavia, è colpito da una gravissima forma di vaiolo emorragico, contratto probabilmente a Messina durante l’esercizio della sua professione. Muore il 24 maggio, nel ‘sequestro’ di S. Carlo, il reparto di isolamento municipale gestito dall’ospedale S. Matteo, assistito dall’amico Emilio Veratti.
Ancora oggi esiste un premio a lui intitolato presso l’Università di Pavia.
A Cermenate (Co), luogo di residenza della famiglia, gli sono state intitolate una strada e la locale sezione dell’AVIS. C’è inoltre un suo busto bronzeo in Municipio.
Carlo Moreschi si dedicò anche alla pittura.
Qui sotto due suoi dipinti.

Per saperne di più:

Carlo Moreschi | il nonno

Carlo Moreschi

Cermenate 28 febbraio 1876 | Pavia 24 maggio 1921

Carlo moreschi nasce a Cermenate, in provincia di Como, il 28 febbraio 1876, da Nicola e da Luigia dei marchesi Gaggi-Cocquio.
Nel 1894 s’iscrive alla facoltà di medicina di Pavia.
Dopo la laurea, conseguita nel 1900, diventa assistente alla cattedra di patologia medica dimostrativa nell’istituto diretto da Luigi Devoto, compiendo numerosi studi di carattere clinico. Insieme a lui fonda, nel 1901, la rivista Il Lavoro.
Nel 1904 si reca in Germania per perfezionarsi nell’istituto d’igiene di Konigsberg.
Nel 1906 consegue l’abilitazione alla libera docenza in patologia medica dimostrativa all’Università di Pavia. In questo periodo si fidanza con una giovane berlinese, Charlotte Muhsam, che sposa nel 1909 e dalla quale avrà due figlie (Silvia, mamma di Carlo e Elsa).
Durante gli anni trascorsi in Germania l’attenzione di Moreschi si concenta soprattutto sull’immunologia.
Nell’estate del 1907 pubblica uno studio che precedette le ricerche di Robin Coombs sulla agglutinazione dei globuli rossi. Lo stesso Coombs, nel 1945, avrebbe ricordato le ricerche di Moreschi e il test dell’antiemoglobina avrebbe quindi assunto il nome di test di Moreschi Coombs.
I lavori di Moreschi, inoltre, precorsero gli studi che portarono August von Wassermann alla sierodiagnosi della sifilide.
Tra il 1909 e il 1910, con Devoto, compiono studi sulla patogenesi della febbre.
Presta servizio come medico militare, durante la prima guerra mondiale, compiendo ricerche sull’ittero causato dalla spirocheta che colpiva i soldati.
Nel 1916 è incaricato a Sassari dell’insegnamento della clinica e patologia medica e nel 1920 ottiene la cattedra di clinica medica a Messina.
Nel 1921, mentre si trova a Pavia, è colpito da una gravissima forma di vaiolo emorragico, contratto probabilmente a Messina durante l’esercizio della sua professione. Muore il 24 maggio, nel ‘sequestro’ di S. Carlo, il reparto di isolamento municipale gestito dall’ospedale S. Matteo, assistito dall’amico Emilio Veratti.
Ancora oggi esiste un premio a lui intitolato presso l’Università di Pavia.
A Cermenate (Co), luogo di residenza della famiglia, gli sono state intitolate una strada e la locale sezione dell’AVIS. C’è inoltre un suo busto bronzeo in Municipio.
Carlo Moreschi si dedicò anche alla pittura.
Qui sotto due suoi dipinti.

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