Rassegna stampa
Dario Micacchi | La Spagna musicale di Carlo Quattrucci
di Dario Micacchi
L'Unità | 11 gennaio 1978
Nel 1977, Carlo Quattrucci ha dipinto una ricca serie di quadri con motivi spagnoli: figure di gitani, di suonatori, di danzatrici; e un quadro grande, simbolico di una Spagna tragica e festosa, come rinata: “Fiesta española”. È da molti anni che Quattrucci dipinge la Spagna: è un amore pittorico ben consolidato; ma oggi è meno ideologico, più vicino alle cose.
La Spagna di Quattrucci è un assieme di gesti armoniosi e molto musicali, un teatro atletico di corpi che finiscono in fiori (le gonne a corolla delle donne). Una linea fluttuante e continua chiude larghe zone di colore piatto, come di vetrata. Il nero dei capelli e di una veste mette un guizzo funebre e drammatico nella figurazione giovanile e festosa.
Vera e propria marionetta da Goya è la figura sbalzata in alto dalla festa di donne, cavalli e tori in “Fiesta española”: un’immagine costruita con l’intensità delle memorie tragiche – c’è l’albero bruciacchiato di Guernica che ha messo foglie frutti – e con una proiezione un avanti dell’immaginazione. Anche nel quadro grande l’intensità e il moto della linea fanno la tensione enigmatica tra gioia e tragedia. Le stesse decorazioni delle figure umane e degli animali sembrano aculei o squame di rettili. Resta nella memoria, però, lo slancio musicale e il gesto di questa Spagna tragica.