Rassegna stampa
Rissa a Trastevere, la storia di un quadro
di Edoardo Sassi
Corriere della Sera | 7 novembre 2011
Un quadro, tre artisti, una Roma d’altri tempi, una scazzottata nel cortile di una vecchia, storica, trattoria di Trastevere. Sembra un soggetto per una sceneggiatura vintage, e invece è il tema di una mostra che si inaugura oggi alle 19 nel ristorante “Da Romolo”, nel giardino che, leggenda vuole, fu teatro degli amori di Raffaello e della celebre Fornarina, in via di Porta Settimiana.
Titolo della rassegna, Rissa d’autore. Pugni, pupe, artisti e vino in un quadro di Carlo Quattrucci, a cura di Tiziana Gazzini, Tiziana Quattrucci e Angela Redini, in un luogo che con questa esposizione rinnova una vecchia tradizione in disuso riaprendo le porte agli artisti. Qui, fino al 27 novembre, si potrà ammirare un grande quadro, Rissa a Trastevere, che Carlo Quattrucci, pittore, classe 1932, scomparso nel 1980, dipinse nel 1974 e che ha per protagonisti, oltre allo stesso Quattrucci, anche altri due artisti, Alessandro Kokocinski (1948) e Riccardo Tommasi Ferroni, scomparso nel 2000.
Questo quadro ha una storia, e il fatto che sia esposto qui non è casuale: la rissa che da il titolo alla tela è infatti quella che vide coinvolti i tre artisti, che per l’occasione affrontarono un noto personaggio di Trastevere. La rissa si svolse proprio tra i tavoli di Romolo, diventando all’epoca un fatto di cronaca di cui parlarono anche le cronache (immancabile il Settevolante di Berenice su “Paese sera”, al secolo Jolena Baldini, la più attenta cronista culturale nella Roma del dopoguerra). Kokocinski, Quattrucci e Ferroni avevano lo studio in fondo a via dei Riari, traversa di via della Lungara, e costituivano al tempo una sorta di comune caratterizzata anche da un’accesa dialettica politica. Punto fermo per loro (oltre al vino), l’arte, tassativamente figurativa e realista, distinguendosi però dalla coeva pop in versione romana della cosiddetta Scuola di Piazza del Popolo (Schifano, Angeli, Festa, Fioroni, Ceroli, Mambor…).
Quest’atmosfera piuttosto effervescente e creativa, caratteristica di una stagione ormai lontana, è la stessa che si ritrova descritta anche nel romanzo di Franco Simongini La torre dell’orologio (Rizzoli, 1979) che al gruppo di via dei Riari dedica un capitolo. Oggi, dopo quarant’anni, il quadro Rissa a Trastevere (e altre opere di Quattrucci) torna la dov’è stato concepito: nel ristorante Romolo il cui titolare vestiva i panni di un improvvisato mecenate (storia comune a tante trattorie d’ artisti che una volta esistevano in citta), ospitando i bohèmien che vivevano e lavoravano in zona. Al gruppo si univa spesso anche il grande poeta Rafael Alberti, vicino di casa, e letterati e artisti, da Romolo, erano habitué fin dai tempi di Trilussa e Ceccarius, prima ancora che a quegli stessi tavoli si sedessero tante celebrities della Hollywood sul Tevere o della Cafe-Society, da Marlon Brando a Cocteau, da BB a Guttuso, da Palma Bucarelli alla Callas, da Sandro Penna a Leonardo Sinisgalli.
Dopo la mostra dedicata a Quattrucci (da martedì a domenica 12-16 e 19-23), l’omaggio ai protagonisti di quella stagione prosegue con l’esposizione di opere di Kokocinski (a dicembre) e di Tommasi Ferroni, grande visionario della pittura italiana (gennaio). L’evento è organizzato dall’ Associazione La Coda dell’Occhio nell’ambito del progetto Lungara-Garibaldi. Artisti all’incrocio del tempo, che si propone di riattivare la memoria dei luoghi.